Esperienze cristiane

 

Mi chiamo Marina ed ho conosciuto il Signore a 19 anni. Non ho mai rimpianto di aver preso la decisione di seguire il Signore perché Egli mi è sempre stato vicino, in ogni circostanza della mia vita. Con Lui ho vissuto molte esperienze importanti ed oggi vorrei raccontarvene due.

Una mattina di circa 21 anni fa mi svegliai e, come di consueto, pregai per il buon andamento della giornata. Mi sentivo particolarmente leggera, nonostante fossi in attesa del mio secondo figlio, e mi preparai per portare il mio primo figlio a scuola. Mentre assolvevo tutti i miei doveri ero in attesa di una parola da parte di Dio e, con il mio cuore, pregavo e chiedevo: “Cosa posso fare per Te, oggi, mio Signore? Sento il desiderio di servirTi ma, Ti prego, dimmi come e dove”. Sentii, allora, dentro di me di fare delle provviste e riempii il portabagagli della mia macchina con scarpe, vestiti e molto altro e mi avventurai lungo una strada molto importante di Roma: la Tiburtina. Ad un certo punto sentii, nel mio cuore, la voce inconfondibile di Dio che mi diceva: “Fermati, scendi dalla macchina ed incamminati in quella direzione”. Obbedii all’istante anche se davanti a me c’era, solamente, un terreno pieno di sterpaglie, così alte che, quasi, era impossibile inoltrarcisi. Non riuscivo a vedere nulla ma continuai, fiduciosa, alla parola di Dio. Incamminandomi vidi, non molto distante, una donna anziana coricata in terra su di un tappeto, coperta da una tenda da sole e da una copertina di cotone consumata e maleodorante. Si stava lamentando per dei dolori molto forti alle gambe, che erano evidentemente molto malate, così mi chinai per cercare di comunicare con lei e lei si tranquillizzò subito. Potei, così, parlarle di Gesù ed annunciarle la salvezza, dicendole che questo messaggio di speranza era anche per loro. Improvvisamente sentii un rumore fortissimo e realizzai che ero stata colpita, sulla testa, da una spranga di ferro ma, credetemi, grazie all’intervento miracoloso di Dio, la mia testa fu molto più dura! Erano stati degli uomini che, usciti dalle sterpaglie circostanti, rimasero molto impressionati dal fatto che non avevo subito il colpo e, quasi impauriti e confusi, riconobbero che, veramente, il mio Dio era lì che vigilava su di me. Furono ancora più scioccati quando, con amore, li invitai a seguirmi in macchina e li riempii di ogni ben di Dio. I loro bambini ricevettero, così, scarpe e vestiti ma, cosa più importante, vennero sfamati. Gloria a Dio, quando il Signore ci chiama non esitiamo a risponderGli e, come Samuele, diciamoGli: “Eccomi Signore, sono pronto a servirTi”. Da quel giorno di 21 anni fa, in via Tiburtina, si trova una tenda Evangelica formata da zigani. Il Signore ha suscitato dei pastori e dei missionari ed ora il messaggio della salvezza in Cristo Gesù si è diffuso anche nel popolo dei Rom, dei Sinti e degli Zigani.

 

Qualche anno fa mi trovavo in casa nel pieno delle mie faccende domestiche. Mentre ero impegnata a stirare un pantalone del mio figlio maggiore, lodavo il Signore cantando dei cantici. Improvvisamente mi accorsi che la lode diventava più forte, quasi autorevole, come se lo Spirito Santo del Signore stesse intervenendo su qualcosa. Invocai, allora, il prezioso sangue di Gesù e continuai a pregare ininterrottamente per alcuni minuti finché mi sentii pervadere da una pace profonda. Conclusi, così, con un cantico di vittoria e di ringraziamento. Poco dopo mio figlio tornò a casa e mi raccontò quello che gli era accaduto. Nel pomeriggio aveva appuntamento con una persona e, mentre aspettava, decise di sedersi su una panchina. Ad un certo punto, però, si alzò di scatto perché sentì la voce di una persona che lo chiamava. In quel momento una macchina, a gran velocità, perse il controllo e salì sul marciapiede prendendo in pieno la panchina e finendo dentro un negozio. Mio figlio rimase sconvolto al pensiero che, fino a pochi secondi prima, era seduto proprio su quella panchina. Mi disse, balbettando: “Se rimanevo seduto lì sarei sicuramente morto”. Gli chiesi a che ora era accaduto l’incidente e mi resi conto che coincideva perfettamente con l’orario di quella preghiera così particolare che avevo fatto. Ancora oggi, e per sempre, ringrazio il mio Dio per questa meravigliosa esperienza.

    Marina