CHIESA EVANGELICA ADI GUIDONIA

CONFESSIONE DI UN PASTORE PENTITO

La confessione di un pastore pentito: dilatare in modo sproporzionato la quantità dei membri senza badare alla qualità delle conversioni.

Nel passato ho assunto massicce dosi di “ormone per la crescita della Chiesa”, una sostanza severamente bandita dalla Bibbia. Durante i miei primi otto anni di ministerio, ho seguito una dieta strettissima fatta di libri e video esclusivamente inerenti alleultime mode e tendenze sul come far crescere in fretta la comunità locale. Mi trovavo sempre all’avanguardia nel ministerio, aggiornato sul pensiero più in voga, imparando sempre di più le tecniche di mercato applicate alla chiesa e la psicologia d’approccio per intrattenere proficui rapporti interpersonali. 
Ho sempre creduto che i numeri equivalessero al successo
, anche se questo poteva significare il cambiamento del nome della comunità, offrire programmi di auto-realizzazione, o implementare ogni altra sorta di metodo pensassi potesse servire ad aumentare il numero dei membri.

Come molti altri pastori, potevo essere paragonato ad un atleta professionista, che cerca di capire come ottenere successo con ogni mezzo. Per un atleta, la matematica è piuttosto semplice: se fai gol, giungi in meta o metti insieme punti … allora capisci che i numeri contano. Più hai successo nel “fare punti”, più sei considerato. Per i pastori, è il numero di persone che si riescono a raccogliere che sembra misurare il loro successo. Questo è qualcosa, per quanto fuorviante, che noi pastori ci sforziamo di ottenere ad ogni costo […].

Le notizie di cronaca sportiva negli anni hanno denunciato come molti atleti professionisti, di varie discipline, siano caduti in questa trappola ed abbiano assunto sostanze dopanti, volte ad aumentare la massa muscolare e la forza fisica, per accrescere le proprie prestazioni. Queste persone sono state disposte ad assumere qualsiasi sostanza pur di gonfiare i numeri che, pensavano, potessero servire a dar loro prestigio. A questi atleti, il fine sembra possa giustificare i mezzi, senza dar peso agli effetti collaterali che certi metodi portano con sé. Allo stesso modo, non pochi pastori hanno ormai assunto l’idea che la crescita numerica della chiesa equivalga al successo. Molti hanno partecipato a conferenze su conferenze, letto libri su libri ed hanno ascoltato messaggi sul tema della “crescita della chiesa”. Proprio come atleti professionisti che s’imbottiscono di steroidi, altrettanti pastori sono stati sorpresi mentre assumevano questi “ormoni per la crescita” della comunità locale. Molti hanno anche visto dei risultati, velocemente e con successo, e “ci hanno messo la firma”, deglutendo queste pillole pericolose. Hanno migliorato le loro perfomance per attirare le persone. Ma l’ormone della crescita contiene dei componenti molto pericolosi. Diamogli uno sguardo.

Ingredienti:

  • teologia umano-centrica;
  • messaggi accattivanti volti a risolvere i problemi della gente offrendo una risposta pronta all’uso;
  • eventi e programmi speciali, musica contemporanea e intrattenimento.

Per ottenere i migliori risultati si consiglia di eliminare i banchi, vestire in modo casual ed installare un bel proiettore da 5000 Watt per gli usi più diversi. Se questo viene assunto regolarmente, ogni settimana, e se si segue una rigida strategia di mercato(legge della domanda e offerta. N.d.T.), allora la crescita è garantita. Gli effetti collaterali possono includere, tra gli altri, non credenti che occupano incarichi di responsabilità, false conversioni, membri carnali e menti vuote.

Devo dire, da parte mia, che mentre “assumevo queste sostanze” non mi trovavo nella condizione di rendermi conto degli effetti dannosi che esse producevano. Addirittura, ero incoraggiato a peccare in questo modo da molti. Infatti, costoro, quando mi chiedevano come andava la chiesa, volevano soltanto sapere quanti erano i membri e non come il Signore, in effetti, stesse operando nell’assemblea. La mia visione generale delle cose era piena di spazzatura ed io ero, di fatto, accecato: la mia “carne” aveva bisogno costantemente di essere gratificata e ciò poteva avvenire soltanto grazie ai numeri e alla crescita, invece di sperimentare una genuina opera da parte del Signore. È corretto, ho detto “carne”, e questo era il mio problema primario. La cosa riguardava proprio il mio ego. Quando sono riuscito a venire fuori da questa squallida equazione (numeri, uguale successo. N.d.T.), la mia visione delle cose cominciò a divenire più chiara. La Parola di Dio doveva davvero ridiventare il mio unico punto di riferimento per tutte le cose.

Dopo alcune analisi più approfondite, cominciai a valutare le cose per quelle che erano. Tutti quei libri acquistati sul tema finirono nella spazzatura e cominciai ad apprezzare il valore dello studio biblico induttivo. Dopo un certo tempo il Signore “spianò e inizializzò nuovamente l’hard disk” della mia mente. Diedi finalmente una svolta a quel modo di pensare in termini di crescita numerica della chiesa e mi concentrai sulla crescita qualitativa del singolo credente.

“C’è una via che all’uomo sembra diritta, ma finisce con il condurre alla morte” (Proverbi 16:25).

Ray Baumann

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