IL SIGNORE E IL DENARO

Luca 16:13 “Nessun domestico puòservire due padroni; perché o odierà l'uno e amerà l'altro, o avrà riguardo perl'uno e disprezzo per l'altro. Voi non potete servire Dio e Mammona”

 

 

Abbiamo sicuramente sentito dire che “il denaro è laradice di ogni male”. Questo non è biblico. Nella Bibbia sta invece scritto chel’amore per il denaro è la radice di ogni male (1 Tim. 6:10).

 

Prendiamo una banconota o unamoneta. Non c’è nulla di male in essa, la colpa invece sta in noi stessi… Quandodesideriamo il denaro più di ogni altra cosa o gli diamo un importanza maggioredi quella che ha.

Con la parabola che abbiamo inLuca 16:1-13, Gesù insegna quale deve essere il corretto atteggiamento che ilcredente deve avere verso il denaro e le ricchezze

 

Luca 16:1-13 “Gesù diceva ancora ai suoidiscepoli: «Un uomo ricco aveva un fattore, il quale fu accusato davanti a luidi sperperare i suoi beni. 2 Egli lo chiamò e gli disse: "Che cos'è questoche sento dire di te? Rendi conto della tua amministrazione, perché tu non puoipiù essere mio fattore". 3 Il fattore disse fra sé: "Che farò, orache il padrone mi toglie l'amministrazione? Di zappare non sono capace; dimendicare mi vergogno. 4 So quello che farò, perché qualcuno mi riceva in casasua quando dovrò lasciare l'amministrazione". 5 Fece venire uno per uno idebitori del suo padrone, e disse al primo: 6 "Quanto devi al miopadrone?" Quello rispose: "Cento bati d'olio". Egli disse:"Prendi la tua scritta, siedi, e scrivi presto: cinquanta". 7 Poi dissea un altro: "E tu, quanto devi?" Quello rispose: "Cento cori digrano". Egli disse: "Prendi la tua scritta, e scrivi: ottanta".8 E il padrone lodò il fattore disonesto perché aveva agito con avvedutezza;poiché i figli di questo mondo, nelle relazioni con quelli della lorogenerazione, sono più avveduti dei figli della luce. 9 E io vi dico: fatevidegli amici con le ricchezze ingiuste; perché quando esse verranno a mancare,quelli vi ricevano nelle dimore eterne. 10 Chi è fedele nelle cose minime, è fedeleanche nelle grandi; e chi è ingiusto nelle cose minime, è ingiusto anche nellegrandi. 11 Se dunque non siete stati fedeli nelle ricchezze ingiuste, chi viaffiderà quelle vere? 12 E, se non siete stati fedeli nei beni altrui, chi vidarà i vostri? 13 Nessun domestico può servire due padroni; perché o odieràl'uno e amerà l'altro, o avrà riguardo per l'uno e disprezzo per l'altro. Voinon potete servire Dio e Mammona»”.

 

Durante questo studio, potremonotare che non è importante la quantità di denaro che possediamo, quello checonta è come lo usiamo. Dio vuole che i credenti utilizzino saggiamente ildenaro ed i beni che Egli ci ha affidato.

 

 

UNA CATTIVA AMMINISTRAZIONE

 

Nel tempo in cui viveva Gesù, gliuomini ricchi avevano (anche oggi però) spesso un amministratore che curava illoro beni. Questo era simile ad un manager dei nostri tempi e doveva curare gliinteressi del suo “padrone” facendo in modo che le ricchezze affidateglifruttassero il più possibile. Di tanto in tanto il proprietario dei benicontrollava l’operato del suo amministratore. Nella parabola raccontata daGesù, il proprietario ricevette delle cattive notizie sul conto del suoamministratore. Forse questi si appropriava indebitamente di alcuni beni o noncurava sufficientemente gli affari del padrone: Luca 16:1-3 “Gesù diceva ancora ai suoidiscepoli: «Un uomo ricco aveva un fattore, il quale fu accusato davanti a luidi sperperare i suoi beni. 2 Egli lo chiamò e gli disse: "Che cos'è questoche sento dire di te? Rendi conto della tua amministrazione, perché tu non puoipiù essere mio fattore". 3 Il fattore disse fra sé: "Che farò, orache il padrone mi toglie l'amministrazione? Di zappare non sono capace; dimendicare mi vergogno.

 

Il padrone chiese dunque ragionedel comportamento al suo amministratore. Ciò gli avrebbe consentito di stabilire gli eventuali danni ricevuti equindi di la giusta punizione da infliggere al disonesto.

Probabilmente all’inizio della suaattività, l’amministratore non aveva intenzione di svolgere male la suamansione. Ma con il tempo iniziò ad abusare dei suoi poteri e dei suoiprivilegi, forse cominciò a fare una vita dispendiosa a spese del suo padroneed invece di applicarsi al suo lavoro avrà cercato delle facili vie di guadagnoper rendere più comoda la propria vita…

Tutti noi dobbiamo imparare adamministrare con saggezza il nostro danaro e i nostri beni materiali. Questacapacità di buona amministrazione non è casuale ma richiede impegno, buonavolontà e disciplina. Anche noi dobbiamo imparare a dire “no” ai desideriegoistici. Quando si è giovanissimi, non si possiede molto denaro. Peròdobbiamo sapere che le abitudini che prendiamo da giovani nell’usar bene o maleil denaro ce le porteremo con noi tutta la vita e potranno essere decisivenella gestione di beni maggiori.

 

 

PROGETTI PER IL FUTURO

 

L’amministratore dell’uomo riccosapeva di essere in difetto e temeva le conseguenze. Quando andò dal padroneper dar conto della sua amministrazione temendo di essere da questi cacciato,pensò che non avrebbe potuto che non avrebbe potuto sopportare la vergogna dimendicare per vivere, né era disposto a fare qualche lavoro pesante e umile…Perciò fece appello immediatamente alla sua abilità e alla propria astuzia perassicurarsi un futuro vivibile: Luca 16:4-9 “So quello che farò, perché qualcuno mi riceva incasa sua quando dovrò lasciare l'amministrazione". 5 Fece venire uno peruno i debitori del suo padrone, e disse al primo: 6 "Quanto devi al miopadrone?" Quello rispose: "Cento bati d'olio". Egli disse: "Prendila tua scritta, siedi, e scrivi presto: cinquanta". 7 Poi disse a unaltro: "E tu, quanto devi?" Quello rispose: "Cento cori digrano". Egli disse: "Prendi la tua scritta, e scrivi: ottanta".8 E il padrone lodò il fattore disonesto perché aveva agito con avvedutezza;poiché i figli di questo mondo, nelle relazioni con quelli della lorogenerazione, sono più avveduti dei figli della luce. 9 E io vi dico: fatevidegli amici con le ricchezze ingiuste; perché quando esse verranno a mancare,quelli vi ricevano nelle dimore eterne.

Egli chiamò uno ad uno tutti idebitori del suo padrone e rettificò il conto del debito, diminuendolo. Eglifece ciò nella speranza che una volta cacciato via dal padrone avrebbe trovato,con questa sua azione, degli amici disposti ad aiutarlo.

Probabilmente nel diminuire ildebito, l’amministratore eliminava semplicemente gli interessi xhe egli stessoaveva artatamente imposto, così il debito ritornava al suo valore originario.

Quando il padrone seppe quello chel’amministratore aveva fatto, lo lodò per aver fatto buon uso che erano ancorasotto la sua gestione.

In ogni parabola c’è sempre unaverità principale che viene insegnata. Gesù non loda il fattore per aver agitomale nell’applicare gli interessi non dovuti, lo elogiava perché aveva imparatoche i beni materiali possono essere usati per far del bene al prossimo.

Luca 16:9 “E io vi dico: fatevi degliamici con le ricchezze ingiuste; perché quando esse verranno a mancare, quellivi ricevano nelle dimore eterne”.

Il fattore aveva agito astutamente nell’intento disalvaguardare il suo futuro. Gesù vuole farti capire che anche tu devi agiresaggiamente nel salvaguardare la tua vita eterna… Il modo in cui utilizzi iltuo denaro avrà sicuramente degli effetti nella vita tua futura. Non devidedicarti ad accumulare denaro e nemmeno devi sprecarlo. Usa il tuo denaro perAiutare chi è nel bisogno.

In che modo possiamo usare bene ilnostro denaro un vista della vita eterna?

Non è vietato da Dio godere dellebuone cose che possiamo comprare con il denaro, però dobbiamo fare attenzione anon sprecarlo inutilmente in cose inutili o addirittura dannose. Ricordiamociinfatti che i beni che possediamo ci sono stati affidati da Dio, facciamonepertanto un buon uso…

 

FEDELA’: LA CHIAVE DEL SUCCESSO

 

Dopo aver raccontato la parabola, Gesù aiuta i Suoidiscepoli a comprenderne meglio il significato e in

Luca 16: 10-13 “Chi è fedele nelle coseminime, è fedele anche nelle grandi; e chi è ingiusto nelle cose minime, èingiusto anche nelle grandi. 11 Se dunque non siete stati fedeli nellericchezze ingiuste, chi vi affiderà quelle vere? 12 E, se non siete statifedeli nei beni altrui, chi vi darà i vostri? 13 Nessun domestico può serviredue padroni; perché o odierà l'uno e amerà l'altro, o avrà riguardo per l'uno edisprezzo per l'altro. Voi non potete servire Dio e Mammona».

Fa un’applicazione della veritàinsegnata alla vita reale. Il corretto uso del denaro non dipende dalla suaquantità, ma dai principi seguiti nell’usarlo…

Gesù ci chiede di essere fedelinelle piccole cose. Molti pensano che se diventassero ricchi potrebbero faremolto di più per il signore. Ma dio non ha bisogno delle nostre ricchezze, Eglicerca servitori fedeli disposti ad offrirGli ciò che hanno, anche se poco…

Tu devi essere un amministratoredei beni di Dio, di Colui che è il Creatore di ogni cosa e al quale ogni cosaappartiene. Pertanto i beni che possiedi non sono veramente tuoi, maappartengono a dio ed Egli te li ha affidati affinché tu possa trarne ilmassimo vantaggio e i migliori per Lui. Un giorno Dio chiederà conto anche anoi dell’amministrazione dei beni che Egli ci ha affidato; e in quel giorno nonguarderà se hai gestito grandi ricchezze o pochi spiccioli, Egli indagherà suiprincipi che hai applicato nell’usarli. Poiché se saremo fedeli nelle piccolecose, lo saremo anche in quelle importanti. Il modo di usare il denaro è iltermometro che misura la tua fedeltà al signore. Se siamo stati fedeli nelgestire correttamente i beni materiali che periscono, il Signore ci onoreràaffidandoci quelli eterni.

Possiamo scegliere fra duepossibilità: vivere una vita terrena per il denaro o far fruttare il denaro perla nostra vita eterna.

Molti permettono al denaro didiventare il loro dio. Rifiuta il dio denaro ed accetta l’unico vero Diopoiché: Luca 16:13 “Nessundomestico può servire due padroni; perché o odierà l'uno e amerà l'altro, oavrà riguardo per l'uno e disprezzo per l'altro. Voi non potete servire Dio eMammona»”.

 

RIFLETTIAMO: Il denaro in sé non è un “male” da cuibisogna guardarsi. Ciò che è pericoloso è l’amore oper il denaro. Ricordiamociche tutto ciò che abbiamo non è nostro ma appartiene a Dio e noi abbiamo ilprivilegio di amministrare i Suoi beni. Dio non ci garantisce ricchezze, haperò promesso che ogni giorno si prenderà cura di noi e non permetterà chemanchiamo del necessario. Se saremo fedeli nelle piccole cose materiali diquesta vita, Egli ci darà ricchezze incorruttibili nella vita eterna.

Nessuno può obbligarti a far buonuso dei tuoi beni. Sta a te decidere, sta a te desiderare di amministrare letue, se pur piccole, ricchezze in onore di Dio.

Se deciderai di lavorare per Lui,di amministrare i tuoi averi nell’interesse del Signore, allora un giorno tisentirai dire: "Va bene, servo buono e fedele; sei stato fedele in pocacosa, ti costituirò sopra molte cose; entra nella gioia del tuo Signore".(Matteo 25:21).

Questa è la più grande ricompensa:La vita eterna con il Signore nostro Dio nella Sua gloria!

 

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