DEDICAZIONE DEL TABERNACOLO

“...Guarda, Egli disse, di fare ogni cosa secondo il modello che ti è stato mostrato sul monte” (Ebrei 8:5) Nella dedicazione del tabernacolo Dio aveva già stabilito ogni cosa: tutto era secondo il modello mostrato sul monte. Per tutta la durata dei lavori, lo Spirito Santo aveva agito su ogni operaio: da quelli che avevano realizzato i paramenti del sacerdote a coloro che avevano lavorato l’oro fino e le pietre preziose. Adesso il tabernacolo era completo. Aaronne indossava i suoi magnifici vestimenti: l’olocausto era immolato verso il cielo e l’incenso si diffondeva per il cortile. Tuttavia, Dio non aveva ancora stabilito la propria dimora nel luogo santissimo: fino a quel momento lo scopo di quella costruzione era velato. Quell’opera, benché compiuta da un punto di vista materiale, era, di fatto, ancora incompleta. Che cosa occorreva adesso? Il sangue doveva toccare ogni cosa e santificarla, e l’olio dell’unzione doveva provvedere alla consacrazione. Fino allora la camera interna non sarebbe stata che un luogo vuoto e oscuro. Allo stesso modo, la nostra salvezza è stabilita da Dio: dall’inizio alla fine essa è resa possibile in noi per il sacrificio di Cristo e mediante l’opera dello Spirito Santo. Ma fino a quando Egli non viene a stabilire la propria dimora dentro di noi, il traguardo finale deve ancora essere adempiuto. Lo Spirito Santo netta e consacra qualsiasi desiderio e aspirazione, ogni aspetto del lavoro, del diletto e dell’amicizia, rendendoci desiderosi di arrendere ogni cosa al Signore per veder trionfare la Sua volontà e per riceverLo come Re, invitato a sedere sul trono del nostro cuore. Lo Spirito Santo spande la Sua potenza non soltanto per renderci desiderosi, ma anche per aiutarci ad arrenderci realmente a Cristo. I nostri propositi, a volte, vengono meno perché interrompiamo il “passaggio di proprietà” in atto nei confronti del Signore. Lo Spirito ci sospinge avanti, per cedere al Signore le chiavi del nostro cuore, dandoGli il benvenuto. Pertanto, nella nostra ricerca della santità, nei pensieri, nei desideri e nelle opere noi dipendiamo dallo Spirito Santo: ci sono quindi garantiti la Sua luce, il Suo amore e la Sua potenza. Questo dono divino, il pegno iniziale di tutti i doni futuri, è nostro se solamente lo chiediamo. Accostiamoci, con l’apostolo, piegando le nostre ginocchia davanti al Padre del nostro Signore Gesù Cristo, affinché Egli ci dia, secondo le ricchezze della Sua gloria, di essere potentemente fortificati nell’uomo interiore, mediante lo Spirito Suo, e faccia sì che Cristo abiti per mezzo della fede nei nostri cuori. Da:Assemblee di Dio

“...Guarda, Egli disse, di fare ogni cosa secondo il modello che ti è stato mostrato sul monte” (Ebrei 8:5)

Nella dedicazione del tabernacolo Dio aveva già stabilito ogni cosa: tutto era secondo il modello mostrato sul monte. Per tutta la durata dei lavori, lo Spirito Santo aveva agito su ogni operaio: da quelli che avevano realizzato i paramenti del sacerdote a coloro che avevano lavorato l’oro fino e le pietre preziose. Adesso il tabernacolo era completo. Aaronne indossava i suoi magnifici vestimenti: l’olocausto era immolato verso il cielo e l’incenso si diffondeva per il cortile. Tuttavia, Dio non aveva ancora stabilito la propria dimora nel luogo santissimo: fino a quel momento lo scopo di quella costruzione era velato. Quell’opera, benché compiuta da un punto di vista materiale, era, di fatto, ancora incompleta. Che cosa occorreva adesso? Il sangue doveva toccare ogni cosa e santificarla, e l’olio dell’unzione doveva provvedere alla consacrazione. Fino allora la camera interna non sarebbe stata che un luogo vuoto e oscuro. Allo stesso modo, la nostra salvezza è stabilita da Dio: dall’inizio alla fine essa è resa possibile in noi per il sacrificio di Cristo e mediante l’opera dello Spirito Santo. Ma fino a quando Egli non viene a stabilire la propria dimora dentro di noi, il traguardo finale deve ancora essere adempiuto. Lo Spirito Santo netta e consacra qualsiasi desiderio e aspirazione, ogni aspetto del lavoro, del diletto e dell’amicizia, rendendoci desiderosi di arrendere ogni cosa al Signore per veder trionfare la Sua volontà e per riceverLo come Re, invitato a sedere sul trono del nostro cuore. Lo Spirito Santo spande la Sua potenza non soltanto per renderci desiderosi, ma anche per aiutarci ad arrenderci realmente a Cristo. I nostri propositi, a volte, vengono meno perché interrompiamo il “passaggio di proprietà” in atto nei confronti del Signore. Lo Spirito ci sospinge avanti, per cedere al Signore le chiavi del nostro cuore, dandoGli il benvenuto. Pertanto, nella nostra ricerca della santità, nei pensieri, nei desideri e nelle opere noi dipendiamo dallo Spirito Santo: ci sono quindi garantiti la Sua luce, il Suo amore e la Sua potenza. Questo dono divino, il pegno iniziale di tutti i doni futuri, è nostro se solamente lo chiediamo. Accostiamoci, con l’apostolo, piegando le nostre ginocchia davanti al Padre del nostro Signore Gesù Cristo, affinché Egli ci dia, secondo le ricchezze della Sua gloria, di essere potentemente fortificati nell’uomo interiore, mediante lo Spirito Suo, e faccia sì che Cristo abiti per mezzo della fede nei nostri cuori.

Da:Assemblee di Dio

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