L'AQUILA

Si dice che l’aquila viva fino a 70 anni, ma perché ciò accada, intorno ai 40 anni, deve prendere una decisione seria e difficile.

A questa età i suoi artigli sono lunghi e flessibili, e non riescono più ad afferrare le prede dii cui si nutre. Il suo becco, allungato ed appuntito, si incurva. Le ali, invecchiate ed appesantite dalle penne assai ingrossate, puntano contro il petto. Volare è ormai difficile. Ora l’aquila ha solo due alternative : o si lascia morire, o affronta un doloroso processo di rinnovamento, lungo ben 150 giorni. Volerà allora in cima ad una montagna, si ritirerà su un nido inaccessibile, addossato ad una parete rocciosa, un luogo da cui potrà fare ritorno con un volo piano e sicuro. Trovato questo luogo, l’aquila comincia a sbattere il becco sulla parete fino a staccarlo, affrontando con coraggio il dolore di tale operazione. Passate alcune settimane, le ricrescerà un nuovo becco. Con questo, strapperà uno ad uno, incurante del dolore, i vecchi artigli. Quando ricresceranno i nuovi artigli, con questi e con il becco, strapperà dal suo corpo tutte le penne, una ad una. Quando rinasceranno le nuove penne essa, nuova aquila rinata, si lancerà sicura nel volo di rinnovamento e ricomincerà a vivere per altri trenta anni. Io trovo questa leggenda, come tutte quelle indiane in cui mi sono imbattuta, intrisa di poesia, ma quello che colpisce di questo genere di racconti è che la simbologia di cui sono portatori è quasi sempre comune alle tradizioni di diverse culture, è un dato di fatto : se ci si addentra nel mondo dei simboli, troviamo una forte coincidenza fra le diverse tradizioni, lo spirito dell’uomo , la essenza dell’essere umani, resta immortale nei secoli. Ora il racconto appena descritto simboleggia chiaramente la forza dello spirito, e nella simbologia cristiana l’aquila che combatte il leone simboleggia la lotta dello spirito contro il corpo. Senza dimenticare che appunto Giovanni Evangelista, il più giovane degli Apostoli, teologo, fu raffigurato dalla aquila, simbolo del librarsi dello spirito sulla materia, venne infatti definito Aquila spirituale. Ricordiamo che fu l’Apostolo prediletto di Gesù, e senza inoltrarci nell'esame complesso dei suoi scritti, a noi basta ricordare come proprio Giovanni si rivelerà tra i discepoli di Cristo colui che più di ogni altro avrà capito il vero senso del nuovo regno, il “Regno del Figlio dell’Uomo”, opponendosi ad ogni sorta di interpretazione mondana della figura della persona di Gesù pur mantenendosi radicalmente fedele alla concezione di Dio quale uomo, e restando sempre in antitesi con quanti si ostinavano a mantenere separati spirito e materia.

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