STUPENDA GRAZIA

Il primo verso di “Stupenda Grazia” comincia con due esclamazioni: “Stupenda grazia,” “Che dolce il suono”.

Questa stupenda grazia ha un “dolce suono”, ma quale?

Newton si risponde da solo con un altro canto già citato: “Come suona dolce il nome di Gesù!”.

È il nome di Gesù che, per la stupenda grazia di Dio, reca la salvezza all’umanità.

Newton continuò a predicare, nonostante la cecità, fino alla morte, avvenuta a Londra il 21 Dicembre 1807, per raggiungere Casa e poter comprendere pienamente la stupenda grazia del dolce nome di Gesù che lo aveva salvato dalla schiavitù del peccato.

Egli soleva ripetere spesso queste parole: “Io sono stato un grande peccatore, ma Gesù per me è stato un Grande Salvatore”!

Stupenda grazia!

Che dolce il suono che salvò un miserabile come me!

Un tempo ero perduto, ma ora sono stato ritrovato, ero cieco, ma ora vedo.

Molti pericoli, lotte, insidie ho già attraversato; la grazia mi ha portato in salvo così lontano e la grazia mi porterà a casa.

Il Signore mi ha promesso del bene, la sua parola dà certezza alla mia speranza; Egli sarà il mio scudo e la mia parte, per tutta la vita..

Sì, quando questa carne e questo cuore verranno meno e la vita mortale cesserà, io possederò, al di là del velo, una vita di pace e gioia.

La terra presto si dissolverà come neve, il sole smetterà di splendere, ma Dio, che mi ha chiamato quaggiù, sarà per sempre mio.

Molti degli inni che noi cantiamo durante i nostri incontri hanno per tema la medesima domanda: “Chi spiegar può come Gesù col sangue suo nettò il mio cuor?

Perché morì per me quaggiù che causa fui dei suoi dolor.

Amor divin, perché, perché, moristi tu mio Dio per me!”, (Inno n.513 da Inni di Lode); “Perché m’amò così…sofferse i chiodi per il mio peccar…oh dura morte sofferse Gesù…”( Inno n. 379 da Inni di Lode).

Uno scrittore moderno ha detto questo: “Dio, io potrei anche cadere e ritrovarmi con la faccia a terra. Potrei venir meno fino a sentirmi logoro, battuto e sconfitto. Eppure, il tuo amore per me non cambierebbe. Il mio vigore potrebbe lasciarmi pian piano ed il mio piccolo mondo potrebbe ridursi in polvere. Anche allora, tu mi manterrai nel palmo della tua mano stesa. Nessun cambiamento negli affari della mia vita in frantumi può confonderti. Satana e i suoi adepti non possono distrarti. Nessuno può separarti dal tuo smisurato amore per me. Il dolore non può. L’angoscia non può, la delusione non può. Ieri, l’oggi ed il domani non possono. La perdita dei miei cari non può. La morte non può. La vita ci può anche provare, ma non può. Sommosse, guerre, malattie, fame, stress, problemi. Nessuna di queste cosepuò rimuovere il fatto che io sono grandemente amato, completamente perdonato e per sempre libero per mezzo di Gesù Cristo il tuo amato Figlio”.

Amen!

Domenico Modugno

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