Poiché la sua divina potenza ci ha donato tutte le cose che appartengono alla vita e alla pietà....

2Pt 1:3-12

Poiché la sua divina potenza ci ha donato tutte le cose che appartengono alla vita e alla pietà, per mezzo della conoscenza di colui che ci ha chiamati mediante la sua gloria e virtù, attraverso le quali ci sono donate le grandissime e preziose promesse, affinché, per mezzo di esse diveniate partecipi della natura divina, dopo essere fuggiti dalla corruzione che è nel mondo a motivo della concupiscenza. Anche voi per questa stessa ragione, usando ogni diligenza, aggiungete alla vostra fede la virtù, alla virtù la conoscenza, alla conoscenza l’autocontrollo, all’autocontrollo la perseveranza, alla perseveranza la pietà, alla pietà l’affetto fraterno e all’affetto fraterno l’amore. Perché, se queste cose si trovano in voi ed abbondano, non vi renderanno oziosi ne infruttuosi nella conoscenza del Signore Gesù Cristo. Chi invece non ha queste cose è cieco e miope, perché ha dimenticato la purificazione dei vecchi peccati. Perciò, fratelli, impegnatevi sempre più di rendere sicura la vostra vocazione ed elezione perché, facendo queste cose, non inciamperete mai. Così infatti vi sarà ampiamente concesso l’ingresso nel regno dei cieli del nostro Signore Gesù Cristo. Perciò non tralascerò di ricordarvi di continuo queste cose, benché le conosciate già e siete saldi nella verità che ora avete.

Il cammino del cristiano, del credente, non sarà mai " non operativo o sterile",perché la chiamata a servire Dio porterà automaticamente un cambiamento e un allontanamento da tutto ciò che non serve più al nostro percorso spirituale. Tolti gli eccessi, si può raggiungere la perfezione che è l'AMORE! Solo operando attraverso di esso, 
la fede nella grazia divina manifestata attraverso Gesù Cristo ci porta ad essere dichiarati giusti davanti a Dio. Le stesse opere che Dio stesso ha preparato per noi, e che egli ci indica attraverso la sua Parola, ci portano a camminare come giusti. Questo cammino, però, deve tendere alla perfezione, deve conoscere cioè un continuo e costante progresso. Ciò sarà possibile soltanto se alla fede aggiungeremo quanto ci viene chiesto dal Signore.
Egli terrà fede alla sua divina promessa: "Colui che ha cominciato in voi un’opera buona, la condurrà a compimento fino al giorno di Cristo Gesù". (Fl 1:6).
L’apostolo Paolo aveva questa fiducia; questa promessa è anche per noi, se avremo un orecchio sensibile ai richiami dello Spirito di Dio.
Quale sarà il risultato? Allora la nostra testimonianza cristiana sarà più efficace, perché supportata e confermata da una vita che parlerà da sé ed inciderà profondamente nella vita delle famiglie e delle comunità, trasformando i rapporti interpersonali fra i fratelli, che diverranno esempio e insegnamento per quelli di fuori.
I problemi di convivenza non saranno più una preoccupazione, ma potranno, allora, concentrare tutte le proprie energie verso coloro che "periscono per mancanza di conoscenza." 
Che il Signore lo voglia per ciascuno di noi...
Foto: 2Pt 1:3-12 Poiché la sua divina potenza ci ha donato tutte le cose che appartengono alla vita e alla pietà, per mezzo della conoscenza di colui che ci ha chiamati mediante la sua gloria e virtù, attraverso le quali ci sono donate le grandissime e preziose promesse, affinché, per mezzo di esse diveniate partecipi della natura divina, dopo essere fuggiti dalla corruzione che è nel mondo a motivo della concupiscenza. Anche voi per questa stessa ragione, usando ogni diligenza, aggiungete alla vostra fede la virtù, alla virtù la conoscenza, alla conoscenza l’autocontrollo, all’autocontrollo la perseveranza, alla perseveranza la pietà, alla pietà l’affetto fraterno e all’affetto fraterno l’amore. Perché, se queste cose si trovano in voi ed abbondano, non vi renderanno oziosi ne infruttuosi nella conoscenza del Signore Gesù Cristo. Chi invece non ha queste cose è cieco e miope, perché ha dimenticato la purificazione dei vecchi peccati. Perciò, fratelli, impegnatevi sempre più di rendere sicura la vostra vocazione ed elezione perché, facendo queste cose, non inciamperete mai. Così infatti vi sarà ampiamente concesso l’ingresso nel regno dei cieli del nostro Signore Gesù Cristo. Perciò non tralascerò di ricordarvi di continuo queste cose, benché le conosciate già e siete saldi nella verità che ora avete. Il cammino del cristiano, del credente, non sarà mai " non operativo o sterile",perché la chiamata a servire Dio porterà automaticamente un cambiamento e un allontanamento da tutto ciò che non serve più al nostro percorso spirituale. Tolti gli eccessi, si può raggiungere la perfezione che è l'AMORE! Solo operando attraverso di esso, la fede nella grazia divina manifestata attraverso Gesù Cristo ci porta ad essere dichiarati giusti davanti a Dio. Le stesse opere che Dio stesso ha preparato per noi, e che egli ci indica attraverso la sua Parola, ci portano a camminare come giusti. Questo cammino, però, deve tendere alla perfezione, deve conoscere cioè un continuo e costante progresso. Ciò sarà possibile soltanto se alla fede aggiungeremo quanto ci viene chiesto dal Signore. Egli terrà fede alla sua divina promessa: "Colui che ha cominciato in voi un’opera buona, la condurrà a compimento fino al giorno di Cristo Gesù". (Fl 1:6). L’apostolo Paolo aveva questa fiducia; questa promessa è anche per noi, se avremo un orecchio sensibile ai richiami dello Spirito di Dio. Quale sarà il risultato? Allora la nostra testimonianza cristiana sarà più efficace, perché supportata e confermata da una vita che parlerà da sé ed inciderà profondamente nella vita delle famiglie e delle comunità, trasformando i rapporti interpersonali fra i fratelli, che diverranno esempio e insegnamento per quelli di fuori. I problemi di convivenza non saranno più una preoccupazione, ma potranno, allora, concentrare tutte le proprie energie verso coloro che "periscono per mancanza di conoscenza." Che il Signore lo voglia per ciascuno di noi...

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