PARLACI DI COSE PIACEVOLI by David Wilkerson

Di recente un uomo ci scrisse quanto segue: “non ho idea chi sia stato ad

inserirmi nella vostra mailing list, ma per favore rimuovete immediatamente il
mio nome. Non sopporto il vostro vangelo deprimente e il vostro continuo
martellamento in merito al peccato. Nessuno è perfetto, tanto meno voi. L'ho
letto proprio nel vostro vangelo della sventura”.

Isaia parlò proprio di questo tipo di risposta: “Poiché questo è un popolo
ribelle, sono figli bugiardi, figli che non vogliono ascoltare la legge del
Signore, che dicono ai veggenti: «Non vedete!» E a quelli che hanno visioni:
«Non ci annunziate visioni di cose vere! Diteci cose piacevoli, vedete cose
immaginarie! Uscite fuori di strada, abbandonate il sentiero retto” (Isaia
30:9-11).
La parola “piacevole” in questo verso vuol dire “bello, lusinghiero”.
In poche parole il popolo d'Israele stava dicendo: “non raccontateci più
cose negative. Diteci invece come prospereremo, e come in futuro otterremo
grandi cose. Se non lo farete, allora andate via da noi”.

Nessun credente che nasconde del peccato nel proprio cuore vorrebbe mai
ascoltare una parola santa e che metta a nudo il peccato. Quella persona
fuggirà sempre dalla voce di verità dello Spirito Santo. Ma tornerà di certo
da quel predicatore che sul peccato predicherà in modo piacevole, parlandone in
modo delicato e profetizzando in modo lusinghiero.

Quindi ti starai dicendo: che messaggio forte diede la voce di Dio al Suo
popolo sul monte Sinai? Egli disse semplicemente questo: “Io sono il Signore,
il tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d'Egitto, dalla casa di schiavitù.
Non avere altri dei oltre a me. Non farti scultura né immagine alcuna... Non ti
prostrare davanti a loro e non li servire” (Deuteronomio 5:6-9).

Ecco la pura, inalterata Parola del Signore che proveniva direttamente dalla
Sua bocca. Avrebbe dovuto far fiondare il popolo nelle loro tende per
distruggere le loro immagini scolpite. Avrebbe dovuto scuotere i loro cuori e
farli gettare a terra sulle ginocchia. Ed invece essi gridarono: “Basta con i
fulmini, il fuoco e le scosse. Basta con questa voce che ci parla. Dacci un
portavoce che sia come noi e fa si che ci possa parlare. Solo così ascolteremo
ed ubbidiremo”.

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