IL CARRO FUNEBRE E GLI AUTOSTOPPISTI

Qual è l'uomo che viva senza veder la morte? (Salmo 89.48) Egli ha strappato la tenda che credeva sicura. Riconciliati dunque con Dio; avrai pace. (Giobbe 18:14;22:21)

IL CARRO FUNEBRE E GLI AUTOSTOPPISTI

In una piccola città di provincia, il carro funebre ritorna dal cimitero. Due giovani chiedono al conduttore: "Ha del posto?". E si mettono a ridere. "Sta bene, risponde l'uomo, verrà anche il vostro turno; non fate i furbi. Durante la mia carriera ho sotterrato uomini che stavano meglio di voi". La morte è come una visitatrice imprevista. Essa disturba l'uomo immerso negli affari, la madre che alleva i suoi figli, il giovane pieno di progetti, il vecchio che avrebbe ancora qualche cosa da fare. Sappiamo benissimo che essa è sempre presente sul bordo del cammino che l'uomo deve percorrere, come se attendesse il nostro passaggio. La domanda che si impone è la seguente: Siamo pronti per incontrarla? Il profeta Amos pone il problema in modo preciso: "Preparati ad incontrare il tuo Dio" (capitolo 4:12). E' così, infatti, che bisogna considerare la morte. Vi sono solo due modi di morire: 1° - Coi propri peccati, senza averli portati davanti a Dio in una confessione sincera e senza aver creduto al sacrificio di Gesù; e in questo caso non vi è più salvezza possibile, ma l'attesa di un giudizio certo. 2° - Riconoscersi colpevoli davanti a Dio ed accettare Gesù come proprio personale Salvatore: è questa la felicità per l'eternità. Siete pronti ad incontrare Dio?

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