Il 9 aprile 1935 Mussolini emanava la legge razziale contro i pentecostali

Tratto da: La Storia Del Risveglio Pentecostale In Italia. 8Dal 1901 al 2001, cento anni di benedizioni.) di Stefano Bogliolo

La circolare 600/158 del 9 aprile 1935 del Ministero dell’Interno, retto dallo stesso Benito Mussolini, a firma del sottosegretario Buffarini-Guidi, ma preparata dal Direttore Generale Della Pubblica Sicurezza, Arturo Bocchini, pone al bando il culto pentecostale e revoca il decreto di nomina del Pastore di Roma Ettore Strappaveccia, unico ad avere ottenuto il riconoscimento, il 3 gennaio 1931, e che aveva a sua volta nominato altri pastori in varie città italiane, i quali pur avendo fatto richiesta per il loro riconoscimento non erano riusciti ad ottenerlo. Ne consegue che con la revoca del decreto di nomina di Strappaveccia, decadono automaticamente tutti gli altri. Viene quindi loro imposto di sospendere le riunioni e qualsiasi attività di propaganda della loro fede. Qui esce di scena Ettore Strappaveccia, che non eserciterà più alcuna carica direttiva nella Chiesa. Leggendo il testo di quel provvedimento ci si rende conto che alla base c’è la paura di una propaganda antifascista ed anticlericale dovuta al fatto che la maggior parte dei fondatori del movimento pentecostale italiano, erano emigranti italiani in America. 

Ministero dell’Interno

Direzione Generale dei culti

Roma, 9 aprile 1935

Circolare n° 600/158

Oggetto: Associazioni pentecostali

Esistono in alcune province del Regno semplici associazioni di fatto che, sotto la denominazione di pentecostali o pentecostieri, o neumatici o tremolanti, attendono pratiche di culto in riunioni generalmente presiedute da <<anziani>>.
Il culto professato dalle anzidette associazioni, non riconosciute a norma dell’articolo due della legge 24 giugno 1929 n° 1159, non può ulteriormente essere ammesso nel Regno, agli effetti dell’articolo 1 della citata legge, essendo risultato che esso si estrinseca e concreta in pratiche religiose contrarie all’ordine sociale e nocive all’integrità fisica e psichica della razza.
Pertanto le LL. EE. Provvederanno subito per lo scioglimento, dovunque esistano, delle associazioni in parola, e per la chiusura dei relativi oratori e sale di riunione, disponendo conseguentemente anche per una opportuna vigilanza, allo scopo di evitare che ulteriori riunioni e manifestazioni di attività religiosa degli adepti possano aver luogo in qualsiasi altro modo o forma.
Si gradirà sollecita assicurazione dell’adempimento.

Ministero dell’Interno

Direzione Generale Pubblica Sicurezza

Roma, 22 agosto 1939

Circolare n° 441/027713

Oggetto: Sette religiose dei pentecostali ed altre.

Da vari anni si è constatata l’esistenza in Italia di particolari sette religiose evangeliche, importate dall’estero, ma specialmente dagli Stati Uniti d’America, le cui dottrine sono contrarie ad ogni ordine costituito. 
Esse diffondono le loro teorie con numerosi opuscoli, scritti in forma popolare, nei quali le teorie stesse vengono presentate come alla vera essenza del cristianesimo, con arbitrarie interpretazioni della Bibbia e degli Evangeli. Particolarmente presi di mira, in queste stampe, sono i governanti di qualsiasi forma di governo, il capitalismo, il diritto di dichiarare la guerra, ed il clero di ogni altra religione, a cominciare dalla cattolica.
Di tali sette si ha una precisa cognizione soltanto di quella detta dei <<pentecostali>> o anche <<tremolanti>> importata dagli Stati Uniti d’America da emigrati rimpatriati, generalmente di modeste condizioni sociali. Questa setta ha la particolare pretesa di mettere i propri adepti in comunicazione con lo Spirito Santo e, riunitili in un apposito ambiente, mentre uno di essi che funziona da pastore, legge salmi e versetti della Bibbia, gli altri assumono atteggiamenti estatici o si abbandonano a prolungate invocazioni, lamenti, grida e gesti incomposti di tutta la persona o anche ritmici (donde l’appellativo di <<tremolanti>>) con i quali gradualmente si suggestionano di ricevere lo Spirito Santo, fino ad arrivare ad una esaltazione psichica allucinatoria, giudicata esiziale, da competenti autorità sanitarie, ad una sano equilibrio mentale, specialmente per i giovinetti e gli individui nervosi in genere. Per tale motivo la setta dei <<pentecostali>>, dopo rigorose inchieste, non ha ottenuto il riconoscimento legale e in alcune province, dove già si era fatta notare con riunioni pubbliche, i più ostinati settari che in seguito persistevano nel riunirsi clandestinamente e nel fare del proselitismo, sono stati colpiti con denunzie all’autorità giudiziaria, e con provvedimenti di polizia.
I <<pentecostali>> sono attivissimi e tenaci propagandisti e , dopo i provvedimenti adottati contro di loro, cercano di riunirsi in qualsiasi località anche in piena campagna, ma generalmente in casa di qualche adepto, sia di giorno che di notte, per sfuggire alla vigilanza delle autorità.
E’ da osservarsi che nelle loro riunioni, almeno in quelle pubbliche, i <<pentecostali>> non predicano dottrine contrarie alle leggi, né trattano argomenti politici, ma sta di fatto che essi sono spiritualmente ribelli ad ogni legge ed antifascisti. Lo dimostrano i suddetti opuscoli di cui sono stati trovati in possesso ed i vari interrogatori subiti dai <<pentecostali>> arrestati, nei quali i medesimi hanno manifestato sentimenti in pieno contrasto con le norme del Regime. In un appunto dattilografato, di carattere evidentemente propagandistico, sequestrato ad un <<pentecostale>> sono apertamente e violentemente biasimati il fascismo e il Duce. Soprattutto i <<pentecostali>> si sentono insuperbiti dalla loro pretesa privilegiata posizione spirituale e si ritengono al di sopra di tutte le leggi, anche le più fondamentali, cosicché sono portati a casi gravissimi di indisciplina civile, che toccano l’ordine delle famiglie e la sicurezza dello stato. Recentemente si sono verificati alcuni casi di individui richiamati alle armi che si sono rifiutati di sparare alle esercitazioni del tiro a segno, perché, quali <<pentecostali>> , era loro vietato per precetto religioso, l’uso delle armi.
Con le loro teorie sovvertitrici di ogni ordine costituito, ultimamente accertate, le sette di cui trattasi esulano dal campo strettamente religioso ed entrano nel campo politico e vanno quindi considerate alla pari dei partiti politici sovversivi, di cui anzi, per alcune manifestazioni, e sotto certi aspetti, sono assai più pericolose , in quanto, agendo col sentimento religioso degli individui, che è assai più profondo del sentimento politico, li spingono ad un vero fanatismo, quasi sempre refrattario ad ogni ragionamento o provvedimento. 

Va notato che se le teorie suddette sono proprie di particolari sette, queste però godono la simpatia di non pochi evangelici dei riti tradizionali e riconosciuti, non esclusi i <<pastori>>, che ne accolgono i seguaci nelle loro case e facilitano la diffusione delle loro stampe. D’altra parte è notorio che gli evangelici in genere, per l’essenza dei loro stessi principi, che non ammettono alcuna autorità indiscussa in materia religiosa, sono portati all’individualismo anche in politica ed a tollerare se non favorire, tutti coloro che, in base a pretese interpretazioni dei libri sacri, enunciano e propagano nuove dottrine religiose, sia pure se queste logicamente portano a sovvertire l’ordine politico degli Stati.
Per i loro riflessi politici anzi, e perché vengono importate dall’estero, specialmente dai paesi anglosassoni, è legittimo sospettare che siffatte dottrine siano diffuse da agenti stranieri o per lo meno sostenute con danaro straniero, per combattere il nostro regime politico e per deprimere lo spirito nazionale e per propagare l’antimilitarismo.
E’ necessario quindi contrastare col massimo vigore tali sette, nocive tanto per l’ordine sociale quanto per la sanità spirituale degli stessi seguaci, i quali, con la morbosa esaltazione psichica a cui si abbandonano durante le pratiche di rito, cadono, non di rado, in un vero squilibrio mentale, così da dover essere ricoverati in istituti di cura.
A tal fine si prega di far eseguire accurate indagini per accertare l’esistenza nelle rispettive provincia di nuclei della setta dei <<pentecostali>> o di altre sette simili, procedendo contro di essi a termine di legge, nel caso che i componenti siano sorpresi in riunioni per praticare rituali o in attività propagandistica, e richiedendo istruzioni al ministero, per gli opportuni provvedimenti, negli altri casi. Si raccomanda inoltre di sottoporre ad assidua vigilanza coloro che sono già conosciuti quali aderenti alle sette in questione, facendoli anche sottoporre a perquisizione personale e domiciliare, ogni qual volta diano luogo a sospetti, per accertare se detengano stampe destinate alla propaganda e per accertare anche se si tengono in correlazione con correligionari a scopo di culto. E, poiché tra le varie religioni e sette evangeliche vi è stata sempre una stretta relazione, è bene anche indagare se tra i seguaci delle religioni evangeliche legalmente riconosciute esistano correnti favorevoli alle suddette sette e siano diffusi ed essi stessi diffondano gli stampati che trattano delle loro teorie, tanto più che la massima parte delle religioni evangeliche sono di origine anglosassone. Sarà utile, allo scopo, esaminare attentamente le loro pubblicazioni.
Giova tenere presenti che generalmente gli aderenti alle sette in esame appartengono alla classe popolare e sono di limitata cultura e gli stessi opuscoli di propaganda si rivolgono alle persone di bassa condizione sociale, di cui sollecitano l’amore proprio o il fanatismo col presentare la classe dei ricchi come dei reprobi, col promettere un avvenire di prosperità per tutti e coll’avversare, come illegittima, ogni autorità civile e religiosa…

Gli anni che vanno dal 1935 ( anno in cui entrò in vigore la circolare 600/158) al 1943 (anno della caduta del regime fascista, avvenuta sostanzialmente il 25 luglio 1943), segnano il periodo più difficile per la Chiesa a causa della persecuzione. Anche se, come ricorda R. Bracco, episodi di intolleranza si verificarono anche prima e dopo di questo periodo, in varie località italiane.
Con la persecuzione ed il divieto di fare i culti, la Chiesa è costretta ad incontrarsi clandestinamente. Fu così che con la frammentazione della Chiesa, sparsa tra le varie case dei credenti, crebbe il bisogno di pastori. In questa situazione, il giovane Roberto Bracco (1915-1983), convertitosi nel 1933, ebbe l’opportunità di iniziare il suo ministero di guida spirituale della Chiesa perseguitata. Egli fu imprigionato per ben 17 volte.
Il 24 marzo del 1944, vengono trucidati dai tedeschi 335 italiani alle Fosse Ardeatine, e tra questi c’è un cristiano pentecostale, FIDARDO DE SIMONI, nato il 18-5-1898 a Acqualagna (Pesaro); suo padre si chiamava Luigi e sua madre Pagnetti Teresa, e di professione operaio. Bracco racconta, che proprio li in quella stessa cava essi si erano incontrati per celebrare il culto. “Chissà”, si domandava Bracco, “se il fratello Filardo, lo avrà riconosciuto prima di essere ucciso insieme agli altri”. Nello stesso anno morì nelle camere a gas di Mauthausen, un altro fratello: Antonio Brunetti. Entrambi questi fratelli si trovavano i prigione per la loro appartenenza alla Chiesa pentecostale, messa al bando dalle autorità.
Tuttavia la Chiesa riprende a celebrare i culti, sia pure nelle case, senza più quella minaccia dell’arresto. 
A Raffadali (AG), il 25, 26 e 25 agosto 1944, nella Chiesa diretta da Vincenzo Federico, si svolse il primo convegno dopo la guerra. Erano passati 15 anni dall’ultimo tenuto a Roma, al quale poterono però partecipare solo i fratelli della Sicilia, a causa della distruzione delle vie di comunicazione causata dalla guerra.
Foto: Il 9 aprile 1935 Mussolini emanava la legge razziale contro i pentecostali Tratto da: La Storia Del Risveglio Pentecostale In Italia. 8Dal 1901 al 2001, cento anni di benedizioni.) di Stefano Bogliolo La circolare 600/158 del 9 aprile 1935 del Ministero dell’Interno, retto dallo stesso Benito Mussolini, a firma del sottosegretario Buffarini-Guidi, ma preparata dal Direttore Generale Della Pubblica Sicurezza, Arturo Bocchini, pone al bando il culto pentecostale e revoca il decreto di nomina del Pastore di Roma Ettore Strappaveccia, unico ad avere ottenuto il riconoscimento, il 3 gennaio 1931, e che aveva a sua volta nominato altri pastori in varie città italiane, i quali pur avendo fatto richiesta per il loro riconoscimento non erano riusciti ad ottenerlo. Ne consegue che con la revoca del decreto di nomina di Strappaveccia, decadono automaticamente tutti gli altri. Viene quindi loro imposto di sospendere le riunioni e qualsiasi attività di propaganda della loro fede. Qui esce di scena Ettore Strappaveccia, che non eserciterà più alcuna carica direttiva nella Chiesa. Leggendo il testo di quel provvedimento ci si rende conto che alla base c’è la paura di una propaganda antifascista ed anticlericale dovuta al fatto che la maggior parte dei fondatori del movimento pentecostale italiano, erano emigranti italiani in America. Ministero dell’Interno Direzione Generale dei culti Roma, 9 aprile 1935 Circolare n° 600/158 Oggetto: Associazioni pentecostali Esistono in alcune province del Regno semplici associazioni di fatto che, sotto la denominazione di pentecostali o pentecostieri, o neumatici o tremolanti, attendono pratiche di culto in riunioni generalmente presiedute da <<anziani>>. Il culto professato dalle anzidette associazioni, non riconosciute a norma dell’articolo due della legge 24 giugno 1929 n° 1159, non può ulteriormente essere ammesso nel Regno, agli effetti dell’articolo 1 della citata legge, essendo risultato che esso si estrinseca e concreta in pratiche religiose contrarie all’ordine sociale e nocive all’integrità fisica e psichica della razza. Pertanto le LL. EE. Provvederanno subito per lo scioglimento, dovunque esistano, delle associazioni in parola, e per la chiusura dei relativi oratori e sale di riunione, disponendo conseguentemente anche per una opportuna vigilanza, allo scopo di evitare che ulteriori riunioni e manifestazioni di attività religiosa degli adepti possano aver luogo in qualsiasi altro modo o forma. Si gradirà sollecita assicurazione dell’adempimento. Ministero dell’Interno Direzione Generale Pubblica Sicurezza Roma, 22 agosto 1939 Circolare n° 441/027713 Oggetto: Sette religiose dei pentecostali ed altre. Da vari anni si è constatata l’esistenza in Italia di particolari sette religiose evangeliche, importate dall’estero, ma specialmente dagli Stati Uniti d’America, le cui dottrine sono contrarie ad ogni ordine costituito. Esse diffondono le loro teorie con numerosi opuscoli, scritti in forma popolare, nei quali le teorie stesse vengono presentate come alla vera essenza del cristianesimo, con arbitrarie interpretazioni della Bibbia e degli Evangeli. Particolarmente presi di mira, in queste stampe, sono i governanti di qualsiasi forma di governo, il capitalismo, il diritto di dichiarare la guerra, ed il clero di ogni altra religione, a cominciare dalla cattolica. Di tali sette si ha una precisa cognizione soltanto di quella detta dei <<pentecostali>> o anche <<tremolanti>> importata dagli Stati Uniti d’America da emigrati rimpatriati, generalmente di modeste condizioni sociali. Questa setta ha la particolare pretesa di mettere i propri adepti in comunicazione con lo Spirito Santo e, riunitili in un apposito ambiente, mentre uno di essi che funziona da pastore, legge salmi e versetti della Bibbia, gli altri assumono atteggiamenti estatici o si abbandonano a prolungate invocazioni, lamenti, grida e gesti incomposti di tutta la persona o anche ritmici (donde l’appellativo di <<tremolanti>>) con i quali gradualmente si suggestionano di ricevere lo Spirito Santo, fino ad arrivare ad una esaltazione psichica allucinatoria, giudicata esiziale, da competenti autorità sanitarie, ad una sano equilibrio mentale, specialmente per i giovinetti e gli individui nervosi in genere. Per tale motivo la setta dei <<pentecostali>>, dopo rigorose inchieste, non ha ottenuto il riconoscimento legale e in alcune province, dove già si era fatta notare con riunioni pubbliche, i più ostinati settari che in seguito persistevano nel riunirsi clandestinamente e nel fare del proselitismo, sono stati colpiti con denunzie all’autorità giudiziaria, e con provvedimenti di polizia. I <<pentecostali>> sono attivissimi e tenaci propagandisti e , dopo i provvedimenti adottati contro di loro, cercano di riunirsi in qualsiasi località anche in piena campagna, ma generalmente in casa di qualche adepto, sia di giorno che di notte, per sfuggire alla vigilanza delle autorità. E’ da osservarsi che nelle loro riunioni, almeno in quelle pubbliche, i <<pentecostali>> non predicano dottrine contrarie alle leggi, né trattano argomenti politici, ma sta di fatto che essi sono spiritualmente ribelli ad ogni legge ed antifascisti. Lo dimostrano i suddetti opuscoli di cui sono stati trovati in possesso ed i vari interrogatori subiti dai <<pentecostali>> arrestati, nei quali i medesimi hanno manifestato sentimenti in pieno contrasto con le norme del Regime. In un appunto dattilografato, di carattere evidentemente propagandistico, sequestrato ad un <<pentecostale>> sono apertamente e violentemente biasimati il fascismo e il Duce. Soprattutto i <<pentecostali>> si sentono insuperbiti dalla loro pretesa privilegiata posizione spirituale e si ritengono al di sopra di tutte le leggi, anche le più fondamentali, cosicché sono portati a casi gravissimi di indisciplina civile, che toccano l’ordine delle famiglie e la sicurezza dello stato. Recentemente si sono verificati alcuni casi di individui richiamati alle armi che si sono rifiutati di sparare alle esercitazioni del tiro a segno, perché, quali <<pentecostali>> , era loro vietato per precetto religioso, l’uso delle armi. Con le loro teorie sovvertitrici di ogni ordine costituito, ultimamente accertate, le sette di cui trattasi esulano dal campo strettamente religioso ed entrano nel campo politico e vanno quindi considerate alla pari dei partiti politici sovversivi, di cui anzi, per alcune manifestazioni, e sotto certi aspetti, sono assai più pericolose , in quanto, agendo col sentimento religioso degli individui, che è assai più profondo del sentimento politico, li spingono ad un vero fanatismo, quasi sempre refrattario ad ogni ragionamento o provvedimento. Va notato che se le teorie suddette sono proprie di particolari sette, queste però godono la simpatia di non pochi evangelici dei riti tradizionali e riconosciuti, non esclusi i <<pastori>>, che ne accolgono i seguaci nelle loro case e facilitano la diffusione delle loro stampe. D’altra parte è notorio che gli evangelici in genere, per l’essenza dei loro stessi principi, che non ammettono alcuna autorità indiscussa in materia religiosa, sono portati all’individualismo anche in politica ed a tollerare se non favorire, tutti coloro che, in base a pretese interpretazioni dei libri sacri, enunciano e propagano nuove dottrine religiose, sia pure se queste logicamente portano a sovvertire l’ordine politico degli Stati. Per i loro riflessi politici anzi, e perché vengono importate dall’estero, specialmente dai paesi anglosassoni, è legittimo sospettare che siffatte dottrine siano diffuse da agenti stranieri o per lo meno sostenute con danaro straniero, per combattere il nostro regime politico e per deprimere lo spirito nazionale e per propagare l’antimilitarismo. E’ necessario quindi contrastare col massimo vigore tali sette, nocive tanto per l’ordine sociale quanto per la sanità spirituale degli stessi seguaci, i quali, con la morbosa esaltazione psichica a cui si abbandonano durante le pratiche di rito, cadono, non di rado, in un vero squilibrio mentale, così da dover essere ricoverati in istituti di cura. A tal fine si prega di far eseguire accurate indagini per accertare l’esistenza nelle rispettive provincia di nuclei della setta dei <<pentecostali>> o di altre sette simili, procedendo contro di essi a termine di legge, nel caso che i componenti siano sorpresi in riunioni per praticare rituali o in attività propagandistica, e richiedendo istruzioni al ministero, per gli opportuni provvedimenti, negli altri casi. Si raccomanda inoltre di sottoporre ad assidua vigilanza coloro che sono già conosciuti quali aderenti alle sette in questione, facendoli anche sottoporre a perquisizione personale e domiciliare, ogni qual volta diano luogo a sospetti, per accertare se detengano stampe destinate alla propaganda e per accertare anche se si tengono in correlazione con correligionari a scopo di culto. E, poiché tra le varie religioni e sette evangeliche vi è stata sempre una stretta relazione, è bene anche indagare se tra i seguaci delle religioni evangeliche legalmente riconosciute esistano correnti favorevoli alle suddette sette e siano diffusi ed essi stessi diffondano gli stampati che trattano delle loro teorie, tanto più che la massima parte delle religioni evangeliche sono di origine anglosassone. Sarà utile, allo scopo, esaminare attentamente le loro pubblicazioni. Giova tenere presenti che generalmente gli aderenti alle sette in esame appartengono alla classe popolare e sono di limitata cultura e gli stessi opuscoli di propaganda si rivolgono alle persone di bassa condizione sociale, di cui sollecitano l’amore proprio o il fanatismo col presentare la classe dei ricchi come dei reprobi, col promettere un avvenire di prosperità per tutti e coll’avversare, come illegittima, ogni autorità civile e religiosa… Gli anni che vanno dal 1935 ( anno in cui entrò in vigore la circolare 600/158) al 1943 (anno della caduta del regime fascista, avvenuta sostanzialmente il 25 luglio 1943), segnano il periodo più difficile per la Chiesa a causa della persecuzione. Anche se, come ricorda R. Bracco, episodi di intolleranza si verificarono anche prima e dopo di questo periodo, in varie località italiane. Con la persecuzione ed il divieto di fare i culti, la Chiesa è costretta ad incontrarsi clandestinamente. Fu così che con la frammentazione della Chiesa, sparsa tra le varie case dei credenti, crebbe il bisogno di pastori. In questa situazione, il giovane Roberto Bracco (1915-1983), convertitosi nel 1933, ebbe l’opportunità di iniziare il suo ministero di guida spirituale della Chiesa perseguitata. Egli fu imprigionato per ben 17 volte. Il 24 marzo del 1944, vengono trucidati dai tedeschi 335 italiani alle Fosse Ardeatine, e tra questi c’è un cristiano pentecostale, FIDARDO DE SIMONI, nato il 18-5-1898 a Acqualagna (Pesaro); suo padre si chiamava Luigi e sua madre Pagnetti Teresa, e di professione operaio. Bracco racconta, che proprio li in quella stessa cava essi si erano incontrati per celebrare il culto. “Chissà”, si domandava Bracco, “se il fratello Filardo, lo avrà riconosciuto prima di essere ucciso insieme agli altri”. Nello stesso anno morì nelle camere a gas di Mauthausen, un altro fratello: Antonio Brunetti. Entrambi questi fratelli si trovavano i prigione per la loro appartenenza alla Chiesa pentecostale, messa al bando dalle autorità. Tuttavia la Chiesa riprende a celebrare i culti, sia pure nelle case, senza più quella minaccia dell’arresto. A Raffadali (AG), il 25, 26 e 25 agosto 1944, nella Chiesa diretta da Vincenzo Federico, si svolse il primo convegno dopo la guerra. Erano passati 15 anni dall’ultimo tenuto a Roma, al quale poterono però partecipare solo i fratelli della Sicilia, a causa della distruzione delle vie di comunicazione causata dalla guerra.