UNA RAGAZZA IGNOTA

(2Re 5:1-6)

 

La ragazza di questo episodio viveva in un periodo difficile della sua vita: era stata fatta prigioniera, separata dai suoi cari ed al suo ambiente divenendo una domestica presso la famiglia del generale conquistatore. E una ragazza ignota, insignificante, sola, senza amicizie in terra straniera eppure è rimasta nel Libro di Dio, perché per mezzo di lei il Signore operò un grande miracolo. Fu usata per dare la testimonianza a Naaman e condurlo alla guarigione ed alla salvezza. Questo fatto ci propone delle lezioni importanti come seguaci di Cristo:

 

I. Dio si diletta nello scegliere ed usare strumenti inattesi e poco appariscenti

Questa ragazza era molto giovane e fragile, eppure Dio la usò. Questo principio è molto importante ed è ripetutamente indicato nella Bibbia. La verità è espressa in 1Corinzi 1:26-29.

 

II. Dio compie frequentemente l'opera sua in modo semplice ed impercettibile

Per raggiungere il generale Naaman noi lo avremmo vinto e conquistato con la forza, ma il metodo divino è ignoto agli occhi degli uomini e semplice nella sua applicazione, proprio come la sorgente di un grande fiume è nascosta e apparentemente debole. Quanto è importante essere fedeli nelle piccole cose. Poco è molto se Dio è in quel poco! Non dobbiamo disprezzare il giorno delle piccole cose (Zaccaria 4:10). Spesso siamo limitati nell'agire perché vogliamo fare cose grandi, attraenti e spettacolari. Ma la maggior parte delle maggiori opere divine sono silenziose ed adempiute da due o tre. Due credenti ignoti influenzarono Moody. Dio opera quasi sempre in questo modo.

 

III. Dio spesso inizia ed adempie il Suoi scopi con esperienze che sconvolgono la nostra vita

L'esperienza della ragazza e dei suoi genitori fu sconvolgente. Fu catturata e condotta in prigione in una terra pagana, ma quale scopo glorioso aveva il Signore! Non possiamo mai conoscere i mezzi che Dio usa per adempiere i Suoi disegni. Possiamo, però, essere certi che se siamo Suoi, Lo amiamo e cerchiamo di servirLo, tutto quello che Egli permette ha una scopo santo e serve anche per diffondere l'Evangelo (Filippesi 1:122Corinzi 11:23-30). Basti pensare alla testimonianza della ragazza e notare in lei almeno tre virtù che la qualificarono per essere usata da Dio.

 

1. Possedeva una profonda fiducia in Dio

Ecco cosa disse: "Oh, se il mio signore potesse presentarsi al profeta... egli lo libererebbe dalla sua lebbra" (v. 3). Quando sopraggiungono le difficoltà alcuni dubitano di Dio e reagiscono negativamente. La ragazza, invece, cercò di testimoniare del fatto che Dio poteva liberare dalla lebbra. La fede semplice viene sempre onorata (Matteo 9:2913:58;Luca 22:32Giovanni 20:27). Una fede che ci aiuta in tutte le circostanze!

 

2. Usò la conoscenza che aveva

La ragazza non si spiegò chiaramente, tanto è vero che il re di Siria inviò una lettera al re d'Israele dalla quale ci sembra di capire che la serva non avesse assolutamente fede. Ma per lei era importante condurre quell'uomo da chi poteva spiegargli come Dio avrebbe operato.

 

3. Manifestò un gran coraggio nel testimoniare

Testimoniò con franchezza, sapeva che Dio compiva miracoli. Il suo coraggio dovette vincere parecchi ostacoli:

a. Il timore della derisione;

b. Il pensiero del rischio di morte che Naaman avrebbe corso andando a Samaria senza esercito.

c. Il dubbio che Dio non avrebbe risposto.

 

Dobbiamo ricordare che quando ci proponiamo di testimoniare della potenza di Dio, tutti i dubbi vengono dall'avversario che vuole impedirci di farlo e cerca di intimidirci (Atti 18:9-11).

 

4. Fu mossa da profonda compassione

Notiamo l'espressione del suo intervento: "Oh, se il mio signore..." (v. 3), letteralmente: "Piacesse a Dio che il mio signore..." (Diodati). Invece di rallegrarsi per la disgrazia del suo padrone, ne desiderava la guarigione e la salvezza. Questa è una prova del suo amore e della benignità di Dio che dimorava nel suo cuore.

 

Francesco Toppi