Riflessione: senza aggiungere e senza sottrarre.
Una buona norma per il cristiano è leggere attentamente come certe vittorie di fede sono state realizzate. A volte siamo affascinati dall'epilogo di alcuni avvenimenti per gli aspetti conclusivi a causa delle necessità che viviamo, senza soffermarci sull'eventuale rimozione degli ostacoli annidati nel nostro modo di pensare. Quando citiamo una scrittura incoraggiante, oppure una storia di vittoria, dovremmo osservare attentamente se ci sono degli insegnamenti che precedono la vittoria. Ci rallegriamo tutti quanti quando leggiamo " il Signore è con te " "sei più che vincitore" o altre espressioni bibliche simili. A queste citazioni dovremmo avere la consapevolezza di verificare "se noi" stiamo camminando con il Signore e "se noi" stiamo combattendo il buon combattimento della fede. Naturalmente i meriti e l'onore sono del Signore e nessun cristiano pensa di "fare" qualcosa per ricevere qualcos'altro dal Signore. Le scelte di vita sono semplici risposte della nostra fede a ciò che siamo e a ciò che possediamo in Cristo. Gli atteggiamenti interiori di fede e il conseguente modo di vivere che assumiamo dinanzi alle difficoltà, sostengono e anticipano ciò che è la soluzione alle nostre necessità. In forza di queste verità, ciò che “facciamo” non è nient’altro che la logica conseguenza della nostra fiducia in Dio.
Gli atteggiamenti di fede assunti dalla donna sirofenicia dinanzi alle difficoltà incontrate furono in linea alla richiesta e anticiparono la risposta del Signore. La lode e la ferma persuasione della fede nel presentarsi sul campo di battaglia con canti di ringraziamento al Signore anticiparono la vittoria del Re Giosafat adempiendo nello stesso tempo il volere di Dio.
Molte volte gli scarsi risultati sono dovuti al semplice fatto che perdiamo di vista che la “somma della parola di Dio è verità” come afferma la Scrittura.