Esaù, perché piangi?

“che nessuno sia fornicatore, o profano, come Esaù che per una sola pietanza vendette la sua primogenitura. Infatti sapete che anche più tardi, quando volle ereditare la benedizione, fu respinto, sebbene la richiedesse con lacrime, perché non ci fu ravvedimento.” (12:16-17)

Esaù e Giacobbe erano gemelli diversi e la loro differenza non era soltanto esteriore, ma interiore e di carattere.

Nel capitolo 11:20-21 è scritto: “per fede Isacco benedisse Giacobbe ed Esaù..per fede Giacobbe…”, ma poi non è scritto: “…per fede Esaù…”.

Esaù per un nonnulla gettò via la sua primogenitura; il più alto onore che un figlio potesse avere. Non c’è stato bisogno di firmare una dichiarazione allegando una copia del proprio documento di identità, ma è bastata la sua parola.

Dio solo conosce i cuori! La natura umana è troppo complessa, le motivazioni e le azioni sono troppo spesso in contrasto, il male dal bene non possono essere facilmente individuate dagli occhi umani.

Piuttosto che sopportare i mali della fame per un breve periodo, ha accettato di cedere tutti i privilegi connessi con la sua nascita. non ha saputo apprezzare il privilegio dell’eredità. Ha voluto seguire le sue inclinazioni corrotte, si è dato alla pazza gioia, cercando di non farsi mancare niente.

Esaù barattò la sua primogenitura per un piatto di fagioli. Non fu una grande affare! Poi, pagò le conseguenze di questo suo comportamento piangendo.

Qualcuno ha detto: “Esaù pianse perché aveva perso la benedizione non perché l’avesse venduta!”

Esaù è un avvertimento per coloro che vivono nella mondanità e non apprezzano la Grazia di Dio.

Esaù è un uomo rimasto sempre bambino abituato alla gratificazione immediata.

Quanti credenti nelle nostre comunità che hanno ricevuto degli splenditi talenti, dotati di chiavi per aprire tante porte e gettano via tutte queste possibilità per un breve appagamento carnale e sensuale.

Se non sappiamo apprezzare quello che Dio ci ha dato, lo perderemo e le lacrime che verseremo non serviranno a farci restituire quello che una volta avevamo!

Stai apprezzando il privilegio che Dio ti ha dato?