La testimonianza di Daniela Cutrì

Mi chiamo Daniela e ho ventidue anni, ringrazio il Signore perché Egli si è rivelato nella mia vita, a testimonianza che il Signore ama profondamente le sue creature.
Vivevo una vita semplice come una ragazza di diciotto anni appena iscritta all'università, con tutti i piccoli e grandi problemi che la vita comportava e con una forte angoscia interiore che mi portavo dentro fin dall'adolescenza. Fin da quando ero piccola, infatti, dentro di me è sempre cresciuta una forte ribellione contro me stessa, che mi portava a non accettarmi fisicamente.

Crescendo, questa angoscia aumentava sempre di più e periodicamente si manifestava in un rifiuto parziale o totale del cibo.

Ho sempre cercato di nascondere, e a volte mi riusciva molto bene, la mia sofferenza dietro un semplice sorriso di cortesia, fino a quando, per motivi di studio, sono andata a vivere da sola, lontano da casa. A questo punto pensavo che non ci fosse più nessuno che mi potesse controllare, quindi potevo gestire la mia vita come meglio credevo, incurante del fatto che da lì a poco la mia esistenza sarebbe stata cambiata radicalmente, per sempre.

Ben presto mi scontrai con una realtà molto diversa da quella che immaginavo e piombai in una forte disperazione; mi ritrovai a convivere con persone che soffrivano di depressione, alcuni avevano tentato il suicidio, altri erano afflitti da attacchi di panico, altri ancora facevano uso di sostanze stupefacenti, vivendo una vita completamente dissoluta.

Mi sentii come un pesce fuor d'acqua e al contempo in trappola, dovevo prendere subito una decisione: o ribellarmi a tutto e quindi rischiare di essere esclusa da quelli che consideravo miei amici intimi oppure adattarmi al loro stile di vita, conformarmi a questo nuovo modo di vivere.

E come spesso succede la strada più semplice non è sempre quella giusta...

Decisi, allora, di adeguarmi alla felicità effimera e alla “libertà condizionata” che il mondo mi offriva, iniziai ad uscire tutte le sere con la mia compagnia per andare a ballare, a divertirci come semplici studenti che hanno voglia di rendere più sensazionale la loro vita, cosciente sempre di più che nel mio cuore rimaneva ancora un senso di solitudine che non riuscivo a colmare in nessun modo.

Come un fulmine a ciel sereno, un giorno qualcuno mi parlo di Gesù.

Quel nome per me rappresentò una svolta decisiva, mi affascinava ogni giorno sempre di più, finché, di mia spontanea volontà, una sera, decisi di partecipare ad una riunione evangelica. Fui da subito colpita con le parole di un cantico che diceva: “ Ei morì sulla croce un dì, la vita sua per me sacrificò, una rosa calpestata fu, morì Gesù, con gran dolor, pensando a me”.

Come mai successo fino ad allora, dentro di me sentivo di essere una peccatrice, ma nello stesso tempo scoprivo una realtà sensazionale e soprattutto il Creatore che mi amava in modo smisurato e gratuito, al punto da sacrificare la propria vita per me, che non ero nulla nel mondo, ma che ero importante agli occhi suoi.

Mi fu regalata una Bibbia che io lessi arditamente e iniziai a frequentare tutte le riunioni di culto. I primi mesi non furono molto facili perché stavo scoprendo una verità che mi faceva paura e che modificava notevolmente la mia esistenza, allontanandomi da quello che era diventato ormai il mio stile di vita; vivevo due vite parallele che non si incrociavano mai e che non facevano altro che confondermi sempre di più le idee.

Ma il Signore, che è sempre fedele, non mi abbandonò e mi guidò verso la scelta più giusta e un sabato mattina, finalmente, presi la mia decisione di voler servire il Signore con tutte le mie forze e di volerLo proclamare, ogni giorno, mio personale Salvatore.

Da allora la mia vita è cambiata profondamente, ho trovato la vera libertà, la gioia, la serenità, la felicità e finalmente è stato colmato il vuoto che c'era dentro me.

Ci sono stati anche momenti difficili, soprattutto quando dovevo raccontare queste cose ad altri e anche ai miei familiari, ma non mi sono mai arresa perché ho sempre creduto, e tutt'ora credo, nel mio Dio, nelle sue promesse, certa che Egli non mi deluderà e mi soccorrerà in ogni circostanza e a distanza di anni posso ancora gridare, con spirito di gratitudine, che:

Dio è per noi un rifugio e una forza, un aiuto sempre pronto nelle difficoltà” (Salmo 46:1).

La mia preghiera è che il Signore possa fare di me uno strumento sempre più efficace nelle sue mani, che possa portare un frutto gradito a Lui e che ancora altri, oggi più che mai, possano scegliere per il Signore, che è pronto a compiere una grande opera nei loro cuori come ha fatto con me.

Il mio desiderio ultimo è quello di ricercare ancora, con più zelo il Signore, perché

il nome del Signore è una forte torre; il giusto vi corre e vi trova un alto rifugio” (Proverbi 18:10).

DANIELA CUTRI'