Giovedì 06 Ottobre 2011 18:48

Pace a tutti, mi chiamo Maria Rosaria Varriale (Graziano) questa è la mia testimonianza.

 

 

Fin da bambina il Signor Gesù mi ha tenuto per mano, avevo appena quattro anni e come tutti i bambini anch’io facevo

marachelle, un giorno insieme con mio fratello, più piccolo di me, volevo prendere un nido di uccellini che si trovava sotto il tetto spiovente della casa dei miei nonni paterni e in quell’occasione posso dire che il Signore mi guardò non permettendo che cadessi dall’altezza di un 4° piano.

 

 

Negli anni a venire, il Signore è stato sempre fedele, mi è stato sempre vicino sottraendomi da tanti pericoli.

 

 

Ho conosciuto il Signore o meglio dire che il Signore si è fatto conoscere da me all’età di trentacinque anni ma come ho già detto il Signore, mi conosceva fin da bambina.

 

Fin da piccola sentivo parlare di Gesù, mio padre, di professione ferroviere, lavorava a fianco a fianco con il Fratello Umberto Ascione e con il Fratello Salvatore Sereno i quali insieme con altri colleghi di lavoro avevano accettato l’Evangelo.

 

Mio padre mi raccontava che, nella pausa pranzo, tutti insieme leggevano la Bibbia e parlavano del Signor Gesù. Quando poi tornava a casa, mentre eravamo a tavola, era solito raccontare del suo lavoro e anche degli scherzi che si facevano tra di loro. Mio padre aveva una moto “sidecar” e si dispose di accompagnare il Fr Umberto Ascione nelle riunioni speciali che si tenevano nelle prime chiese circonvicine.

 

 

Dopo un po’ di tempo mio padre arrivò all’età della pensione e per questo motivo non s’incontrava più, come quando lavoravano insieme, con il Fr Umberto Ascione. Il Fr Ascione ogni qualvolta che incontrava mio padre non si stancava mai di invitarlo in Chiesa.

 

L’ultima volta che si incontrarono, mio padre gli promise che avrebbe portato tutta la famiglia e così fu, quell’invito nel tempo si rivelò che fu l’ultima chiamata del Signore per mio padre, perché la domenica del 7 ottobre del 1979 il Signore lo chiamò a casa.

 

Proprio in quel periodo il Fr Ascione Umberto si trovava in ospedale per motivi di salute e i suoi figli credettero opportuno di non fargli sapere che mio padre era andato con il Signore. Una mattina, dopo che il Fr Ascione fu dimesso dall’ospedale, mentre si accingeva ad andare in Chiesa per celebrare il culto al Signore, vide un manifesto mortuale col nome di mio padre.

 

Nei giorni seguenti ricevetti una telefonata dal fr Ascione che chiedeva di fare visita a tutta la famiglia, a me faceva piacere, però in cuor mio speravo tanto che non si parlasse di Gesù perché ero certa che la mia mamma non l’avrebbe gradito.

 

 

Quando venne a farci visita il Fr Ascione con discernimento capì la situazione di mia madre e di tutto si parlò fuor di Gesù. Nell’accomiatarsi i fratelli mi diedero degli opuscoletti con un Nuovo Testamento dicendo: “Quando hai tempo leggi”  e m’invitarono per il culto della domenica.

 

La domenica andai al culto e non ricordo la parola che fu predicata ma quello che mi toccò il cuore furono i cantici e mentre li ascoltavo, piangevo davanti al Signore.

 

Quando mi arresi a Gesù, ebbi la certezza che il Signore lavò i miei peccati col suo sangue.

 

La gioia che avevo nel mio cuore era grande, non potevo contenerla, parlavo di Gesù con tutti specialmente con i miei familiari.

 

Dopo non molto tempo feci il battesimo in acqua e dopo il Signore mi benedisse grandemente col segno delle lingue.

 

 

Intanto mi sposai, mio marito lavorava nelle Ferrovie a Milano, faceva i turni e quando tornava a casa, gli parlavo sempre del Signore, fu così che anche mio marito cominciò a venire con me in Chiesa. Durante una riunione il Signore lo benedisse grandemente.

 

 

Dopo cinque anni dalla conversione mia e dalla scomparsa di mio padre ebbi un altro dolore perché il Signore si chiamò a casa mio marito, la causa fu un infarto. Con due figli adolescenti aumentò la mia responsabilità, ma con l’aiuto del Signore andai avanti e così sperimentai nella mia vita la Sua parola: “…Padre degli orfani e marito delle vedove” che nulla fa mancare a quelli che credono in Lui, così nella Sua fedeltà il Signore ha consolato il mio cuore.

 

Nonostante tutto ho sempre continuato ad andare in chiesa con i miei figli cercando di fare la volontà del Signore dando buona testimonianza sia in casa sia fuori.

 

Passò un po’ di tempo e mio figlio espresse il desiderio di andare a Fiuggi per la riunione giovanile, fu in quella riunione che mio figlio accettò Gesù nel suo cuore. Il Signore lo benedisse grandemente.  Al ritorno da Fiuggi mio figlio cominciò ad avere la febbre, si sospetta che avesse la pleurite, ma purtroppo come un lampo a ciel sereno, una nuova bufera si abbatté sulla mia casa, infatti, dagli esami radiografici si scoprì che aveva un tumore ai polmoni.

 

Trascorsero dieci mesi fra chemio e radio, ero addolorata ma in tutto questo il Signore è stato sempre vicino a me e alla mia famiglia e ci ha confortato col suo amore. Alla fine del mese settembre il Signore chiamò a casa anche mio figlio.

 

Posso dirvi che mio figlio nella sua giovane età ha sempre servito fedelmente il Signore, infatti, fin da piccolo suonava in chiesa, diplomatosi al Conservatorio come maestro di musica continuò a suonare per il Signore.

 

 

Chi legge può considerare il mio stato d’animo, però posso dirvi che nonostante tutto, la mia fede nel Signor Gesù non ha vacillato ma si è rafforzata di più, per questo desidero dire, a quanti si trovano nelle difficoltà, che solo Gesù può dare la pace al cuore per tutti i travagli della vita. Solo Gesù plasma il cuore affranto e addolcisce con la sua Parola, accetta Gesù nel tuo cuore.

 

 

 

Dio ti benedica